Spirits of Life

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Spirits of Life


Forse il giornalismo è morto.
O forse no.
Io lotto ancora per tenerlo in vita, perché ci credo.

Perché è la mia vita.
Bene o male, è la sola cosa che so fare.
Non tratto temi di vita o di morte, non mi piace la cronaca nera, non l’ho mai voluta fare. Scrivo di ciò che studio, sempre, e di ciò che amo, da sempre.
Da sola.
Sì, perché qui non ci sarà nessuna pubblicità. Niente di niente.
Giornalista indipendente sono e tale resterò.
E non potrò permettermi di pagare altri colleghi.
Non è per fare la one woman show, non è mai stato nelle mie corde.
Semplicemente, non voglio sfruttare gli altri.
Il lavoro professionale va pagato. Punto. E io non posso permettermelo.
La “visibilità” nel nostro settore è una merce di scambio molto gettonata, ma in realtà nasconde uno sfruttamento che toglie dignità alla professione. Non ne sarò complice. Ergo, scrivo sola.

Con i tempi che potrò, perché devo guadagnarmi da vivere facendo la giornalista, finché ci riuscirò.
Quindi, vengono prima gli editori con i quali ho un rapporto professionale retribuito.
Poi verrà questa creatura, che dedico a chi non ha più voce.

Quel guizzo rosso, sbarazzino, impertinente, evocherà tutti gli Spirits of Life!

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