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Iole Grillo, cinquant’anni di vita vinicolaLeggi
Arrivi all’azienda Iole Grillo ad Albana di Prepotto e resti colpito dalla seicentesca villa padronale che fu villa estiva dei Conti di Udine, con annessa cappella gentilizia. Percepisci uno spirito del tempo e pensi che queste mura, opportunamente restaurate nel 2003, devono averne ascoltate di storie.2023 -
Enoteca di Buttrio Ristorante, quando il pesce è di casaLeggi
L’esterno dell’edificio è impresso con le scritte Enoteca di Buttrio e In vino veritas. Parrebbe un’enoteca, invece non lo è. L’apparenza inganna... Basta entrare per capire di essere in un ristorante, e in particolare in un locale di pesce. Sembra un controsenso, ma non lo è. Quando Matteo Berengo prese in locazione l’antica Enoteca di Buttrio, ormai chiusa da un paio d’anni, nel 2013, gli imposero per contratto di non cambiare nome. E così quell’associazione di produttori, che venne fondata e che poi si sciolse, ha lasciato le sue tracce sui muri esterni. “All’inizio – racconta Berengo – molti entravano per comprare del vino o anche per bere un bicchiere e non si aspettavano un ristorante. Ormai son passati dieci anni e la clientela viene appositamente dall’estero, facendo tappa da me in un percorso enogastronomico regionale o arriva da varie parti del Friuli”.2023 -
La gubana, dolce tipico delle Valli del Natisone: scopriamola al gubanificio DorbolòLeggi
Il via vai di gente è continuo al Gubanificio Dorbolò di San Pietro al Natisone, in Friuli. Accaparrarsi un tavolino non è semplice. Ce ne sono all’esterno e all’interno, dove fanno bella mostra le gubane e gli strucchi, tipici dolci delle Valli del Natisone. Il gubanificio è anche panificio e caffetteria. Una trasformazione voluta dalla terza generazione, le sorelle Joelle e Jessica Dorbolò. A Cividale, dal 2022, hanno dedicato un’intera boutique alle gubane e ai dolci tipici: si presenta come una reinterpretazione in chiave moderna delle tradizionali pasticcerie mitteleuropee. In realtà sembra di entrare in una gioielleria dalle vetrate molto luminose, con un lampadario centrale su misura con struttura in ottone e boule in vetro opalino ad esaltare l’atmosfera raffinata.2023 -
La Tasting Academy dei Colli Orientali del Friuli, un’opportunità importante per il territorioLeggi
Che ne direste di avere un luogo consacrato allo studio di una denominazione, con un percorso scientifico, agronomico, climatico studiato approfonditamente nel corso di almeno quattordici anni (con possibilità di comparazioni delle annate) e quindi una quantità indescrivibile d’informazioni, da mettere a confronto con dei vini scelti fra i 32 dispenser a disposizione? Questo spazio di conoscenza e di confronto esiste: è la Tasting Academy del Friuli Colli Orientali Doc, fondata nel 2021 presso la sede del consorzio.2023 -
Jacuss, una passione di famigliaLeggi
Da Jacuss si respira un’atmosfera familiare e distesa. Ad accoglierci Sandro Iacuzzi, volto segnato dal sole, occhi vispi e battuta pronta, e Marta, la figlia, laureatasi in enologia a maggio del 2022. Marta, incantevole ragazza, mostra già di avere il piglio adatto per prendere le redini aziendali dell’attività vinicola fondata nel 1990 dai fratelli Sandro e Andrea Iacuzzi. Ovunque vada, è seguita da Bionda, Pippo e Picolit, il trio canino che sembra aver capito in che direzione andare.2023 -
L’Anteprima della Vernaccia di San Gimignano e le giuste temperature di servizioLeggi
Fa freddo a San Gimignano, il cielo è grigio e il sole non vuole uscire a salutare la diciottesima anteprima della Vernaccia di San Gimignano. Ciononostante, la “città delle belle torri” si staglia in tutta la sua fulgida bellezza, mostrando il profilo caratteristico delle quattordici torri rimaste, sulle settantadue dei tempi medievali. Camminare nel borgo antico per raggiungere il museo De Grada che svetta a fianco della Torre Grossa, la più alta della città, è un viaggio nel fascino del Medioevo. San Gimignano, sito Unesco dal 1990, tra le sue opere d’arte ci presenta la Vernaccia, intimamente connaturata a questo incantato luogo d’altri tempi, rimasto pressoché intatto. Questa è la terra eletta per la produzione dell’unico vino bianco Docg della Toscana2023 -
Mamm ciclofocacceria: che pedalate di gusto!Leggi
Questa è una storia ricca, da leccarsi i baffi. Forza, saltate in bici, partiamo per un viaggio dalla Puglia – precisamente da Gioia del Colle – fino a Udine. In mezzo facciamo una sosta a Bologna dove i nostri protagonisti si sono conosciuti. Roberto Notarnicola e Chiara Campeis andavano ancora all’università quando scocca l’amore. Ma lei deve partire per trasferirsi a Udine. Pare un romanzo la loro storia umana e professionale. Roberto si laurea in economia e la raggiunge. Lavora nel gruppo BCC ma non smette le sue passioni di sempre: la bicicletta e impastare focacce. In lui vive un ricordo vivido, quell’infanzia al forno di paese della nonna, mentre Roberto guardava, imparava e impastava, e risente in sé tutti i profumi, i sapori e la convivialità tipica familiare del Sud.2023 -
Ronco del Gnemiz, tenacia e caparbietà per migliorare sempreLeggi
Serena Palazzolo esce dalla casa-cantina per accoglierci: jeans, camicia a quadri, sguardo diretto e intenso anche da dietro gli occhiali. Siamo nell’azienda Ronco del Gnemiz a San Giovanni al Natisone, nei Colli Orientali del Friuli. Serena ci stringe la mano e ci mostra le sue vigne, che circondano l’abitato: sono cinque ettari e mezzo di proprietà, più due ettari in aLtto. Più in alto troviamo la classica ponca (strati di argilla e marna), in basso suoli di argilla decomposta. Tutte le procedure di lavorazione in vigna vengono svolte nel rispetto del territorio di origine, della sua salvaguardia e valorizzazione. La conduzione in vigna è biologica dal 2006. Le vigne più vecchie hanno circa 70 anni, le più giovani 25.2023 -
Vitello d’oro, storica meta culinaria a UdineLeggi
Non farti ingannare dal nome di questo luogo, in realtà scelto come simbolo beneaugurante di fecondità, abbondanza, energia e ricchezza. Qui al Vitello d’oro, infatti, si viene soprattutto per mangiare il pesce: fu il primo ristorante di pesce di tutta Udine nel 1964 (fu addirittura stellato per dieci anni, dal 1975 al 1985). La sua storia risale al 1849, come testimonia un documento u!ciale che recita: “Il Trattore al Vitello d’oro avverte que’ signori, i quali si degneranno onorarlo di loro frequenza, che saranno serviti con tutta sollecitudine...”.2023 -
Al Monastero, locale storico da visitare e da gustareLeggi
All’esterno resti colpito da una nicchia in alto, una scultura a bassorilievo in terracotta del sensibile artista Darko, rivisitazione in chiave moderna di un’opera scomparsa. Ti fermi poi a leggere, da una lastra ben esposta su un piedistallo, la strana storia dell’ottocentesco pittore di Nimis, soprannominato Jàcun Pitôr. All’interno scoprirai i suoi a!reschi in stile naïf, valorizzati da argute battute sottostanti.2023 -
Acetaia Midolini, la più grande del mondoLeggi
Tutto nasce dalle memorie d’infanzia di Lino Midolini, il gusto di un piatto povero: il mosto cotto con polenta. Una madeleine proustiana che Lino riesce a ritrovare acquistando una tenuta negli anni Cinquanta a Manzano, nei Colli Orientali del Friuli. “Ho una voglia matta – diceva alla Lglia Gloria, subentrata come titolare alla sua morte, nel 2016 – di fare quello che gli altri non fanno”. Midolini aveva a cuore il passato della sua terra, il legame con l’antica Roma con il Forum Julii di cui fu capitale Aquileia e la tradizione del mosto cotto: riscopre dunque il balsamico di Aquileia. Così nasce Asperum, condimento peculiare, da uve di Friulano e Refosco.2023 -
I Clivi, leggerezza ed esattezzaLeggi
Occhi scuri che ti Assano da dietro le lenti. Lo sguardo intenso è veloce, non si ferma, pronto a posarsi sulle vigne fuori la cantina di Gramogliano a Corno di Rosazzo, sui Colli Orientali del Friuli. Mario Zanusso, ventisette vendemmie nel suo trascorso, dalla morte del padre Ferdinando nel 2020, è il motore de I Clivi. Capisci presto che è un uomo che ha camminato le vigne e che ha una visione ben precisa del suo progetto vitivinicolo. Una laurea in economia e commercio a Milano e poi – con i primi due ettari a Brazzano di Cormons, acquisiti negli anni Novanta in terra materna – l’inizio di un nuovo percorso ben radicato nella tradizione ma con gli occhi oltre l’orizzonte. Un anno dopo Cormons, la famiglia Zanusso acquista anche nei Colli Orientali, a Corno di Rosazzo dove ha sede l’azienda, con cantina e sala degustazione vista vigne.2023 -
Il dado è tratto: sei facce di Savorgnano del Torre per la prossima sottozona del Friuli Colli OrientaliLeggi
La maggior parte di loro si conosceva già da piccoli, giocava a calcio insieme. Da adulti producono vino in quel di Savorgnano del Torre, un paesino di circa ottocento anime dalla storia antica nel mondo enoico friulano. Michele Ciani di Aquila del Torre, Giovanni Genio della cantina Genio, Alessandro Perini della Cantina Perini, Marco Pinat dell’omonima cantina, Alessandro Sara di Sara e Sara, Marco Sara dell’omonima cantina si sono uniti in nome della territorialità, della vocazionalità dei luoghi e dei loro vitigni autoctoni storici.2023 -
Marco Sara, della ponca e del picolitLeggi
Il fuoco vivo della passione. In Marco Sara brucia e si capisce immediatamente, dal modo di muoversi, di parlare, di trasmettere il suo essere vignaiolo. Uomo della ponca, significativamente convinto del valore di questo terroir specifico, composto di argille calcaree e sabbie calcificate, tanto da scriverne un manifesto. “Non tutta la ponca – spiega – è terreno perfettamente adatto al vigneto. La ponca può essere più o meno appropriata: le zone migliori sono quelle più vocate.”2023 - Leggi
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A Sal del Mar, tra cucina marinara e storie muggesaneLeggi
Ecco Trieste di fronte a noi. Dal plateatico del ristorante Sal del Mar, lo sguardo corre ai piccoli gozzi dei pescatori, mentre si sente profumo di salmastro e si ascolta lo sciabordìo delle acque del golfo. Che pace, sembra che qui il tempo rallenti, forse per godersi il sole e le storie del mare. Siamo nel mandracchio di Muggia, un piccolo borgo di pescatori, l’ultimo baluardo italiano prima dell’Istria: il confine è a pochissimi chilometri.2022 -
Academia Berlucchi: un laboratorio propulsore di idee per la FranciacortaLeggi
In origine accademia (dal greco akadḗmeia) era il nome del bosco dove Platone insegnava. Oggi, all’ombra dei vigneti di Berlucchi, non si ha la pretesa di educare, ma di essere luogo di scambio e d’interrelazioni tra conoscenze, visioni e competenze diafferenti, culture trasversali per stimolare la riflessione2022 -
Bajta Fattoria Carsica, un microcosmo da visitareLeggi
L’immagine che resta più impressa dopo la visita alla Bajta Fattoria Carsica di Sales è la stanza della stagionatura delle cosce di maiale. File di futuri prosciutti uno accanto all’altro, già massaggiati, come da tradizione, con sale, aglio, rosmarino, spezie della casa, grasso bollito, farina di riso e pepe. Grandi cosce (soppesandole, fra gli otto e i dieci chili), profumate, invitanti.2022 -
Dai Parovel, tra vino e olioLeggi
Elena Parovel, vispi occhi bruni, ci accoglie con l’energia vivace e festosa di chi ama il proprio lavoro. Siamo a Bagnoli della Rosandra, frazione del comune di San Dorligo della Valle-Dolina a Trieste. Poco lontano la Riserva Naturale Val Rosandra-Dolina Glinščice, dove la vallata profonda a forma di corridoio viene incisa dal torrente Rosandra, formando una sorta di canyon, unico in tutto il circondario triestino. La principale caratteristica del paesaggio carsico è quella di non avere una rete idrografica visibile.2022 -
Lokanda Devetak: dal 1870 punto di riferimento e di ristoro, sempre al servizio del clienteLeggi
Splende la Lokanda Devetak nell’abbacinante luce del Carso. Ma brilla di luce propria, e lo senti al varcar della soglia, appena incontri gli occhi di Avguštin Devetak, l’ostiere, come si definisce. Un oste patron che trasmette con serenità tutta l’esperienza delle cinque generazioni che l’hanno preceduto, dal 1870, e tutto l’amore per il lavoro che fa, un tutt’uno con la sua vita. Lo vedi nel sorriso di Gabriella, la moglie cuoca che da quarantun anni vive con lui ogni giorno questo sogno.2022 -
Mare, roccia e cultura enogastro- nomicaLeggi
Trieste città di frontiera, s’allunga tra il mare e un’aleatoria linea di confine, innalzan- dosi sull’altopiano roccioso carsico. Città di contraddizioni, porto vivace di diversità, dall’anima insieme mitteleuropea e mediterranea, sempre nuova a seconda delle angolazioni, dove aleggia il “particolarismo triestino”, sospeso nell’indefinibile. Vi- talizzata dalla migliore letteratura italiana di questo secolo, da Svevo a Saba, sullo sfondo di Rilke e di Joyce, scossa dalla bora, che scaturendo dall’incontro del clima nordico e di quello mediterraneo, incarna lo spirito della città. Bella ed elegante, la città giuliana è un centro fortemente cosmopolita, plurilingue e plurireligioso, con la sinagoga, la chiesa greco-ortodossa, il tempio serbo-ortodosso. Trieste è anche la città del caffè. Porto franco per l’importazione del caffè sin dal Settecento, il polo giuliano è tuttora il più importante del Mediterraneo per il suo traffico. Ma caffè a Trieste fa rima anche con letteratura.2021 -
Portopiccolo, borgo incastonato nelle falesieLeggi
Aprire le finestre della camera affacciata sul piccolo porto dove beccheggiano gli yacht, in un silenzio naturale, dove gli unici rumori sono quelli delle onde che s’infrangono sui quattrocento metri di spiaggia ciottolosa e dei gabbiani che fanno capolino sugli alberi delle imbarcazioni attraccate al porticciolo, è un gesto che riempie di felicità. Siamo a Portopiccolo, un borgo marino affacciato sul golfo di Trieste, all’interno di una delle 58 stanze del Luxury Collection Resort & Spa Falisia 5 stelle lusso (l’unico del Friuli Venezia Giulia), del Marriott International.2021 -
Meteri cucina, ciak si apre!Leggi
Il progetto, studiato a lungo durante il lockdown, ha focus chiaro e poliedrico. Inaugurata il dieci giugno, Meteri Cucina è l’inizio di un percorso già ben strutturato, ma che è foriero di novità per il Veronese e non solo. A guidare la cucina Eleonora Barbone, classe ‘88, sangue veneziano e friulano. Inizia il suo iter culinario sette anni fa, cominciando con il 28 posti di Marco Ambrosino a Milano, poi con il S’Apposentu di Roberto Petza in provincia di Nuoro, poi l’Edit di Torino sia con i Costardi Bros sia con Matteo Monti e poi il Vasiliki Kouzina di Milano, ristorante greco.2021 -
Il laite di Fabrizia Meroi, sulle ali di una farfallaLeggi
Sbuca fuori all’improvviso, con un rumore di campanacci. Si piazza davanti al Laite, il viso intagliato nel cirmolo, i baffoni, lo sguardo truce. Brandisce una scopa di saggina e si appoggia con la sua pelliccia d’orso allo stipite del ristorante, sfidante. Lo riconosco. È il Rollate, la maschera carnevalesca simbolo di Sappada. E chi meglio di lui può portarci alla scoperta di Sappada in quest’estate italiana? Chissà se parla solo sappadino che è un idioma a sé, di origine austriaco- bavarese, oggetto di studio perché qui siamo in un’isola linguistica. Guardo l’amato Laite, la slitta posata sul tetto della bussola con i bottiglioni color smeraldo e mi avvicino, sicura che la magia di questo posto sortirà il sortilegio2021 -
Il piacere è servitoLeggi
Il Desco è il luogo di Matteo, dove spazio e tempo sono coordinate della sua esistenza, della sua memoria, del suo partire e ritornare. Luogo di apprendimento, d’incontro, di condivisione, che vive di sovrapposizioni, co-presenze, per costruire geografie di una tradizione, di un’ospitalità familiare. I luoghi stanno alla storia vissuta come lo spazio sta a un tempo fisso. Mentre i luoghi si riconoscono – si odiano e si amano, e come dice Matteo: “ancora non ho capito se lo amo o lo odio di più; mi ha dato tanto, ma mi tolto altrettanto” – gli spazi hanno un confine, un’esistenza prima e dopo l’esperienza umana. I luoghi accolgono, riparano come un rifugio e restano nel tempo, con l’orecchio alla memoria e lo sguardo al futuro.2021 -
Alessandro Gavagna: “siamo fiduciosi e guardiamo avanti”Leggi
La Subida di Cormons è un posto del cuore. Una volta che ci metti piede, dà dipendenza. Una pozione magica fatta di calda e rispettosa accoglienza, di naturalezza nel farti sentire a casa, di bellezza armoniosa irrorata di mille dettagli. Ogni cliente diventa protagonista, coccolato e unico. La fucina della Trattoria al Cacciatore è nelle mani di Alessandro Gavagna, genero di Josko Sirk, il Grande Padre della Subida (e non solo), usate per una cucina sobria, fedele alle proprie radici, basata su fresche e genuine materie prime locali, nella quale si riscoprono sapori d’altri tempi.2020 -
Michela Carlotto e le sue vigneLeggi
“Questa pandemia – ci racconta Michela Carlotto, vignaiola in quel di Ora che vi abbiamo raccontato su Cook_inc. 24 – ha evidenziato il fatto che non siamo padroni delle nostre vite, né siamo onnipotenti, come molti credevano. Da vignaiola che vive costantemente a contatto con la terra e la potenza della natura, che in un attimo ti può portare via tutto quello che hai, questi elementi mi sono ben noti e hanno temprato la mia vita. Però queste terribili circostanze mi hanno aiutato a vedere ancora di più l’importanza di essere contenti in ogni istante e di mettere tutta la nostra energia in ogni cosa che facciamo, perché domani potrebbe essere troppo tardi”. Michela Carlotto, con il padre Ferruccio, è alla guida della cantina di famiglia, celebre soprattutto per il loro Pinot Nero Filari di Mazzon.2020 -
Le Due Terre, Silvana Forte: "Qualcosa di nuovo nascerà"Leggi
Silvana Forte, titolare insieme al marito Flavio Basilicata e alla figlia Cora dell’azienda Le Due Terre di Prepotto, nel corso della nostra chiacchierata fa un’analisi obiettiva della situazione cha sta vivendo. Silvana si occupa del marketing, dell’export, delle fiere, delle visite: è l’ambasciatrice dell’azienda in Italia e nel mondo. Una realtà familiare, che si sviluppa su cinque ettari, con una produzione di 20.000 bottiglie.2020 -
Anna Ghisolfi: " La cucina è il mio modo per arrivare al cuore delle persone"Leggi
Il ristorante Anna Ghisolfi è nella chiesa sconsacrata del Crocifisso a Tortona. Un luogo affascinante, luminoso e vibrante, nel quale ristorante e sala sono sullo stesso piano, pienamente visibili e condivisibili. Anna, conosciuta a livello nazionale ed europeo per i suoi catering (ora in stand by causa coronavirus), decide di aprire il suo ristorante nel 2016. Abbiamo raccontato la sua storia su Cook_inc. 8. Cuoca per passione, gourmet che ha girato ristoranti stellati in tutto il mondo, oltre che in Italia, Anna ha il dono. Quello di saper cucinare. Le chiediamo come ha vissuto lockdown e post lockdown.2020 -
Il futuro per Viviana VareseLeggi
“Il primo mese di quarantena”, ci racconta, “ho cucinato molto, proponendo anche delle ricette su io cucino a casa sui social, mantenendo il rapporto con gli appassionati; poi ho coinvolto il mio staff, andando a portare a ciascuno di loro un pacco di ingredienti per condividere insieme su Zoom preparazioni, idee, socialità. Ho cominciato subito con il delivery, Viva a casa, predisponendo tutte le basi, le persone potevano scaldare gli alimenti o cucinarli. Ho fatto tutto da sola, perché il mio staff non se la sentiva e aveva paura. A Pasqua ho preparato per 200 persone. Ho continuato con il delivery fino al 6 giugno, poi ho smesso. Nel frattempo pensavo a come ricominciare. Avevo appena ristrutturato Viva (l’ex Alice, sempre all’interno di Eataly, che vi abbiamo raccontato su Cook_inc. 7, ndr), spendendo molto. Ho agito sulla creatività e sulla diversificazione”.2020 -
Guido Berlucchi: un passato di storia per attuare il domaniLeggi
Quegli occhi neri sono ancora capaci di fulmini e saette. Saranno 90 l'anno prossimo, ma il magnetismo di quello sguardo è intatto. Siamo di fronte al padre della Franciacorta. Franco Ziliani ha una storia da raccontare, perchè lui la storia l'ha fatta davvero. Ma non ci sarebbe mai riuscito senza incontrare Guido Berlucchi.2020 -
Tenimenti d'Alessandro e il nuovo corsoLeggi
Il progetto alla base era ben chiaro a Filippo: preservare frutto e freschezza nei vini destinati al consumo quotidiano (il Rosso, il Bianco, il Rosato), tramite l’impiego dei soli contenitori in acciaio; esaltare l’identità dei vitigni e sottolineare la complessità e la capacità evolutiva delle selezioni, grazie all’introduzione di tecniche che guardano alla tradizione vinicola della Valle del Rodano Settentrionale, come l’utilizzo del grappolo intero, la pratica del cappello sommerso ed i lenti affinamenti in vecchi contenitori di legno.2020 -
Poggio del Moro: la svolta di una vitaLeggi
Tania Kuznetsova, dopo una carriera di successo nel settore immobiliare e nella fotografia di moda nella sua terra natale, in Russia, ricomincia da zero. Non punta subito all’Italia, ma destino vuole che s’innamori di Poggio del Moro, sulle dolci colline della Val d’Orcia, a due passi da Chianciano Terme, a sud di Montepulciano. Nel 2007 recupera una cantina che sembrava destinata all’oblio e fa nascere un’azienda agricola che rappresenta la sua nuova filosofia esistenziale.2020 -
1939-2019: gli 80 anni di Badia di MorronaLeggi
Ottant’anni sono una bella età: un passato di memorie e di esperienze al quale attingere e un futuro ancora davanti da scoprire. Badia di Morrona, azienda agricola in Morrona per l’appunto, frazione di Terricciola in provincia di Pisa, trae le sue origini nel 1939.2019 -
Merano Winefestival, una ventottesima edizione col vento in poppaLeggi
Il successo costante del Merano WineFestival sta a dimostrare come la forza magnetica di questo evento riesca ad attrarre anno dopo anno sempre più produttori selezionati dal team di Helmut Köcher, patron dell’evento, e appassionati del mondo del vino, sia italiani sia stranieri. Per cinque giorni la rinomata cittadina termale di Merano in riva al Passirio ha accolto undicimilacinquecento visitatori (cinquecento in più dell’anno scorso), giunti appositamente per degustare i “nettari” proposti da produttori italiani e stranieri. Merano diventa così capitale dei grandi vini e dell’enogastronomia del Belpaese.2019 -
Michela Carlotto: innata, quotidiana semplicità, specchio del profondoLeggi
La famiglia Carlotto, di origine vicentina, arriva nel 1939 a Egna e nel 1940 inizia a lavorare a mezzadria per Schlosshof a Mazzon, poco lontano delle rovine del duecentesco Castel Kaldiff. Il figlio Ferruccio nasce nel maso di proprietà della famiglia Praxmarer (ancora gli attuali possidenti). Sua figlia Michela oggi trentasettenne enologa, riesce ad assorbire nei suoi primi dieci anni l’attività intensa e alacre dei nonni paterni, la vita contadina e pienamente autosufficiente del maso di Mazzon.2019 -
Campania Stories: racconti di viaggi enoici diversi, dal mare alla montagnaLeggi
Quest’anno Miriade&Partners, l’agenzia di comunicazione di Massimo Iannacone e Diana Cataldo che si occupa dell’organizzazione di Campania Stories, ormai alla sua settima edizione, ci ha portato sulla Costiera Amalfitana, patrimonio dell’Umanità secondo l’Unesco per bellezza, suggestione e unicità. Dopo una bella e fredda escursione in motonave fino a Ravello, per la presentazione dell’edizione 2019 nell’auditorium di Villa Rufolo, abbiamo degustato a Cetara, borgo marinaro che conserva praticamente intatto il suo fascino, refrattario al turismo di massa.2019 -
Sacro Sagrantino, alla ricerca di un’identità più modernaLeggi
Quest’anno all’Anteprima del Sagrantino di Montefalco annata 2015 si celebravano i 40 anni dal riconoscimento della Doc istituita nel 1979 (la Docg arriva nel 1992). La zona di produzione del Sagrantino comprende l’intero territorio del Comune di Montefalco e parte del territorio dei comuni di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritardi e Giano dell’Umbria.2019 -
Il Gallo Nero canta bene anche se messo in difficoltàLeggi
Era il 1716 (primo esempio di Doc ante litteram), quando il Granduca di Toscana Cosimo III fissò in un bando i confini della zona di produzione del Chianti, corrispondente oggi al Chianti Classico. Nasce così il primo territorio del vino, tutelato e protetto. L’area delimitata, compresa tra le città di Firenze e Siena, risulta infatti già a quel tempo particolarmente vocata, godendo di ampi riconoscimenti.2019 -
Romagna Sangiovese all'Anteprima Vini ad ArteLeggi
La Romagna è stata più spesso definita attraverso i comportamenti umani, come quell’area in cui, chiedendo da bere, viene spontaneamente offerto vino e non acqua.2019 -
Anteprima Amarone della Valpolicella 2015Leggi
Cinquant’anni fa non esisteva neppure con il nome di Amarone. Nel 1968 si chiamava Recioto della Valpolicella Amarone. Allora non si sarebbe mai immaginato il successo mondiale di questo vino, che, riassunto in qualche freddo numero, dà la dimensione del fenomeno2019 -
Una e Bina: le due terre, naturale custode di una terra di confineLeggi
Un incontro casuale in un universo-mondo, un’osteria. Lei, Silvana Forte, quindicenne che serve durante i fine settimana, accoglie i viandanti. Lui, Flavio Basilicata, diciannovenne, fresco di diploma in agraria, sceglie il vino. Spazio vivo e familiare, dove si respira una rustica autenticità: in osteria il tempo scorre lentamente e le mode fanno fatica a entrare.2018 -
Oliver e Alessandra nell'abbraccio della loro AgaLeggi
Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone e Oliver e Alessandra ne sono l'esempio, che si traduce nel loro ristorante Aga.2018 -
Amistà 33Leggi
La villa museo che ospita la contemporaneità dell'arte in tutte le sue forme, anche nella culinaria.2017 -
Il sole sorge e splende sulla Locanda del Pilone, Gallo lo annunciaLeggi
Una storia di amicizia vera, di determinazione e speranza nel futuro. Quando puntare sui giovani porta a grandi risultati2017 -
Home sweet homeLeggi
La consapevolezza di poter interpretare l'identità della cucina italiana, tradotta nella Casa Perbellini di Verona.2016 -
Se sto sull'Arno con EntianaLeggi
Un'esistenza dedicata al cibo, con assoluta determinazione e caparbietà. Ecco chi Entiana Osmenzeza2015 -
Anna Ghisolfi, l'artista dei banchettiLeggi
La poetica culinaria di Anna Ghisolfi, artista del gusto essenziale.2015 -
Un gelato d'altri tempiLeggi
Un gelato "come una volta", con i veri sapori della frutta; un gelato riconoscibile e identitario dell'origine, non omologato a un ipotetico finto sapore. Ecco come i sogni son diventati realtà grazie alla nascita di Grom2015 -
La sala da cucina e Raffaele AlajmoLeggi
Una storia di amore e passione quella di Raffaele Alajmo, che ci spiega come si lavora in una sala: facendosi guidare dai sentimenti.2013 -
Alice nel nuovo paese delle meraviglieLeggi
Due donne che hanno fatto delle loro passioni il loro lavoro, tradotto in un ristorante dal carattere unico: Alice.2013 -
La Subida: pagine di storia passata e attualeLeggi
Una filosofia del benessere che è uno stile di vita; l'ospitalità e lo sport che si uniscono all'enogastronomia per creare un'oasi di pace dallo stress, e una cucina sintesi di diverse culture. Scopriamo il mondo de "La Subida" e da chi nasce: Josko Sirk2013 -
Leandro Luppi, l'artista del pesce di lagoLeggi
Un approccio al pesce di lago senza preconcetti culturali, guidato da curiosità, per rilanciare un alimento bistrattato. Ecco la cucina di Leandro Lappi2012